Associazione per la salvaguardia delle PMI svizzere

NO ALL'IMPOSTA FEDERALE SULLE SUCCESSIONI

L'imposta sulle successioni è la tassa più immorale che sia stata mai creata. Si tratta semplicemente di una tassazione sulla "morte".

Al termine della sua vita, il defunto lascia dei beni che vengono tassati più e più volte. Un'imposta sulla sostanza delle successioni adesso è veramente troppo. È infamante per le persone che hanno prestato onestamente servizio e che hanno versato i contributi per decenni!

Il Codice Civile svizzero (ZGB), a cui soggiace la legislazione in materia fiscale, riconosce al cittadino l'importante diritto a determinare chi debba proseguire il lavoro di tutta la sua vita, soprattutto all'interno della famiglia. In questo contesto quindi viene dimostrato molto rispetto nei confronti di ciò che si è creato nell'arco di una vita! Si può proseguire con questo lavoro in maniera sensata dal punto di vista economico solamente se viene seguito in modo sostanziale, così come è stato lasciato dal defunto.

Ma soprattutto:
"In Svizzera la famiglia è da generazioni una componente essenziale per il funzionamento della società. L'individuo trova sostegno e protezione all'interno della famiglia che lo aiuta in caso di bisogno; in un secondo momento subentra lo Stato, se necessario. È essenziale mantenere intatto questo meccanismo e non comprometterlo. L'iniziativa per l'imposta sulle successioni si insinua proprio nella sfera privata della famiglia, in caso di decesso di un genitore che desidera lasciare il suo patrimonio alle persone più vicine a lui, ovvero i suoi figli. L'approvazione dell'iniziativa per l'imposta sulle successioni permetterebbe allo Stato di privare la famiglia di importanti mezzi finanziari in un momento di grande lutto in cui si affrontano difficoltà ad esso correlate. Ciò comporta spesso la perdita dell'essenziale ruolo della famiglia che non è più in grado di offrire l'appoggio, la base esistenziale e la protezione necessarie all'uopo.

In questo caso dovrebbe intervenire lo Stato ma ciò significherebbe un aumento dei costi e della spesa pubblica. È tradizione invece che in Svizzera la famiglia venga supportata nel caso di una successione, scenario che viene confermato anche dalle alte quote ereditarie ex lege e legittime dei discendenti nell'ambito del diritto successorio svizzero".

In ogni caso:
I promotori vogliono illuderci facendoci credere che questa imposta non tocchi a tutti i cittadini. – Nel settore immobiliare, già nei grandi agglomerati, ci si mette poco a raggiungere i 2 milioni di franchi svizzeri – già tra qualche anno numerosi proprietari di immobili supereranno il valore limite sopraccitato, tra l'altro a causa dell'inflazione imminente causata inevitabilmente dall'attuale ed implacabile emissione di moneta… (a questo proposito rimandiamo anche alle dichiarazioni dell'associazione dei proprietari di immobili Haus- und Eigentümerverband al link www.neue-erbschaftssteuer.ch) – dopodiché vogliono rendere passibili dell'imposta sulle successioni anche le donazioni che superano i 20.000,- franchi svizzeri per persona/anno! E ciò, diciamocelo, può riguardare veramente tutti…!

La struttura che supporta l'economia del particolare panorama svizzero delle piccole e medie imprese dimostra con chiarezza i complessi effetti negativi di un'imposta federale sulle successioni.

Chiunque sa che nelle aziende quasi tutto il capitale è investito. Una tassazione della sostanza delle successione del 20% (!) strangolerebbe le imprese con scarsa liquidità costringendole addirittura a sopprimere posti di lavoro come risultato inevitabile della tassazione sulle successioni.

Un imprenditore affronta quotidianamente già molte sfide sul mercato e non dovrebbe avere anche preoccupazioni esistenziali ed assillarsi con questioni che vengono create in modo sostanzialmente artificiale dalla tassazione sulle successioni. Soprattutto alla luce del fatto che spesso viene a mancare in senso lato il titolare che ha condotto un'azienda per decenni… E questi sono solo alcuni degli esempi eclatanti…!

Il fatto che la Svizzera attualmente non applica in modo eccessivo questa imposta eticamente scorretta, richiama inoltre contribuenti stranieri intraprendenti che attualmente sono (ancora) attratti dalla politica e dall'economia svizzere a causa di questo contesto liberale.

Il rovescio della medaglia è che i primi imprenditori stanno già abbandonando la Svizzera per paura dell'incombente imposta federale svizzera sulle successioni alla luce di questa assurda iniziativa.

L'iniziativa inoltre eluderebbe in modo elementare l'autonomia fiscale cantonale. L'imposta sulle successioni è attualmente un'imposta puramente cantonale. Nella maggior parte dei Cantoni il passaggio dell'eredità all'interno della famiglia è opportunatamente esente da imposte. Una burocratica imposta federale sulle successioni del 20% sottrarrà ai Cantoni la competenza relativamente a questa imposta, cosa assolutamente inaccettabile in relazione a tutto il sistema. Una centralizzazione dell'imposta sulle successioni a Berna porterebbe inoltre ad un'ulteriore e non auspicabile alienazione dei cittadini.

Nel parere di dicembre 2013 su questa deleteria iniziativa, il Consiglio federale ha dichiarato che con le eventuali future entrate dell'imposta federale sulle successioni non si riuscirebbe a risanare sostanzialmente l'AHV, il servizio sociale svizzero per la vecchiaia e i superstiti, come vogliono far credere invece i promotori dell'iniziativa. Secondo il Consiglio federale, l'AHV deve essere ristrutturato in futuro con strumenti decisamente differenti.

La nuova associazione ha disposto una perizia scientifica per accertare quali conseguenze comporterebbe l'approvazione dell'iniziativa per l'economia nazionale e la gestione aziendale in Svizzera.

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